AIFI

FORUM  sulle  Procedure  Endovascolari
discusso in originale nel Gruppo della "Associazione Flebologica Italiana"
presente nel sito web "www.linkedIn.com"

Post n. 1

Alessandro Frullini ha scritto in data 17 aprile 2012
Flebologi sempre più in saldo! Leggete questa lettera che mi è arrivata.
Gentilissimo Presidente AFI, in qualità di Rappresentante Regionale AFI è mia premura mettere ufficialmente al corrente la presidenza e la Società per intero che a Parma si è verificato un fatto alquanto strano dal punto di vista dei rimborsi drg per interventi flebologici. Nella fattispecie sono state fatte ricodificare cartelle di pazienti fuori regione che presentavano una precedente codifica diversa dal DRG 119, e precisamente quelle che potevano rientrare in un trattamento Laser endovascolare. Nel Centro Flebologico, che dirigo a Parma, non è mai stata eseguita nessuna terapia endolaser, ma nonostante questo è stata applicata la stessa norma di ricodifica, con penalizzazione DRG importante, con retroattività al 2010. La presente per fare presente all'ufficio legale della Società che si faccia carico di esplorare tale accaduto e di relazionarci sulla effettiva legalità, soprattutto della retroattività. Per informazioni sulla documentazione ufficiale vi potete rivolgere a chi ci legge in calce, ovvero all'Amministrazione della Casa di cura Hospital Piccole Figlie che fornirà tutte le spiegazioni più "tecniche" necessarie. Da parte mia resto a disposizione per fornire invece tutte le eventuali disamine "cliniche" necessarie. Con molta cordialità ringrazio anticipatamente.
Paolo Casoni MD
Specialista in Chirurgia Generale, Chirurgia Vascolare e Oncologia
Direttore Centro Flebolinfologico Hospital Piccole Figlie - Via Po,1 Ippocrate-Vein Clinic - Via Po 134/A - 43100 Parma
Email: casonip@tin.it
 
Post n. 2

Mario Forzanini ha scritto in data 18 aprile 2012
Quasi dieci anni fa si poneva il problema di come codificare le procedure endovascolari. Per un certo periodo, non esistendo il codice specifico per il laser endovascolare, si utilizzava il codice di “altra procedura condotta sui vasi”, che dava origine ad un DRG superiore rispetto a quello della chirurgia tradizionale (3859). Una circolare della Regione Lombardia, (nel 2004 circa) ha successivamente chiarito questo dubbio. In Lombardia al DRG 119 fanno capo sia le terapie chirurgiche tradizionali (stripping 3859, varicectomie 3869, chiva 3889) sia le terapie endovascolari come il laser (codificato come “obliterazione” vene varicose + cateterismo endovenoso). Il DRG 119 comporta lo stesso rimborso pari a circa 1.350 euro e rientra nei PAC (pacchetti ambulatoriali complessi) e pertanto soggetto a ticket sanitario a carico del paziente (escluso esenti) di 66 euro.
Non ho capito cosa sia successo a Parma: sono stati rimborsati DRG con valore diverso a seconda della codifica utilizzata? Il DRG prodotto dal laser endovascolare è inferiore al DRG chirurgico tradizionale? E' stato cambiata a posteriori una codifica eseguita secondo le normative vigenti?
Altra questione importante: la Conferenza Stato-Regioni sta mettendo mano alla questione dei DRG extraregione. Può succedere che lo stesso DRG produca rimborsi diversi a seconda della Regione di provenienza dell'assistito. Le questioni in campo sono le seguenti: la struttura erogante in tal caso riceve il rimborso dalla Regione di appartenenza (come attualmente) o quello dalla regione di provenienza del paziente? Il numero dei pazienti extraregione deve rientrare nel budget previsto per quell'anno o è al di fuori? Tutte le Regioni, oltre alle compensazioni, saldano i loro debiti verso altre Regioni? Sicuramente in ogni caso l'effetto delle decisioni e dei rimborsi non può essere retroattivo a circolari chiarificative delle procedure.
 
Post n. 3 3

Stefano Ermini ha scritto in data 19 aprile 2012
A Grassina (Firenze) c'è un chirurgo vascolare che fa le visite un una struttura onlus e propone l'intervento di stripping da effettuare in collaborazione con un noto professore in casa di cura del Ferrarese. Le indicazioni di stripping si sono estese al fratello di una collega ortopedico che ha una valvola della giunzione safenofemorale continente, una safena interna incontinente di 2.3 mm Ø misurata a 15 cm dalla crosse, un rientro in una perforante safenica sotto al ginocchio ed al di sotto, cioè per tutto il tratto di gamba, la safena è sana, una piccola varice del polpaccio ad origine non safenica ma da una perforante gemellare. Nessuna collaterale safenica incontinente, nessuna varice visibile, nessun sintomo correlabile alle varici. Altro che saldo cari amici... qui mi sembra che abbiamo intaccato l'etica professionale e pur di far "ciccia" si operano anche i sani !!!
 
Post n. 4

Fabrizio Lombardo ha scritto in data 9 novembre 2012
Egregio Collega, ormai non mi meraviglio più di nulla, i problemi che descrivi sono ormai noti, e quelli più seri arriveranno nel 2013 con i tagli operati dal S.S.N. che faranno sentire i loro effetti anche sulle strutture private convenzionate, dove la riduzione del budget provocherà una drastica riduzione degli interventi chirurgici.
 
Post n.5

Walter Loparco ha scritto in data 8 dicembre 2012
Caro Paolo, anche nella regione Marche si equipara il DRG 119 (3859 - stripping) al 479 (3999 - EVLA e quindi ablazione e non asportazione della safena), con retroattività da gennaio. Vedremo cosa succederà. Certo che se dovessimo valutare, a queste condizioni, il rischio medico-legale eventuale per ogni intervento, non penso converrà più operare! Ti saluto.
 
Post n.6

Sabino Paradiso ha scritto in data 9 dicembre 2012
Stefano ha ragione: è necessario che tutti i flebologi conoscano bene l'emodinamica per capire che a quel paziente non va fatto nulla oltre ad una semplice elastocompressione 20-30 mm Hg. Poi, se in altri casi dobbiamo effettuare necessariamente una terapia ablativa, cerchiamo di fare quella meno invasiva e cioè quella scleroterapica, tralasciando ormai quella chirurgica.
 

   

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